futuribile – Craniology 1.0

des-Craniology 1_0
Alessio Chierico – project 01

Craniology 1.0

Premesse
Le nuove tensioni sociali basate sulle paure del terrorismo, e la formazione della conseguente opinione pubblica, sono da traino tanto per lo sviluppo di tecnologie di controllo, quanto per la pervasività e controllo istituzionale sulla popolazione.
In questi ultimi anni sono state infatti prodotte telecamere e software capaci di riconoscere e tracciare un volto umano, e di misurarne le dimensioni biometriche. La tendenza di queste tecnologie, legate ai studi più avanzati di intelligenza artificiale e reti neurali, è quella di inserire sempre più elementi fisiologici discriminanti, atti a riconoscere la tipologia e pericolosità del soggetto.

Realizzazione
Il modo in cui intendo ironizzare su tale concetto è rappresentare una schermata di un ipotetico software di controllo per telecamere, che permetta di identificare le personalità più a rischio, basandosi sulle ricerche della fisiognomica, analizzando i dati biometrici che la telecamera riesce a catturare.


La fisiognomica ha origine dagli antichi greci, ma prese forma di (pseudo)scienza con l’illuminismo e darwinismo, sfociando persino nella craniologia, ossia lo studio della morfologia del cranio (tramite misure biometriche). Seppure si possono valutare analogie che riguardino la fisionomia e la personalità (si dice ad esempio che il serial killer abbiano tutti caratteristiche fisiche molto simili) la fisiognomica rimane pur sempre una “scienza” imperfetta, che pone le sue radici su discriminazioni basate su dati fisiologici, se non razziali.

Appunti:

“L’astrologia, la divinazione, ha regnato per sette secoli non come oggi sulla gente del popolo ma sulle intelligenze migliori, sui sovrani, sulle regine e sui ricchi. Una delle più grandi scienze dell’antichità, il magnetismo animale, è nata dalle scienze occulte, come la chimica dai fornelli degli alchimisti. Anche la craniologia, la fisiognomica e la neurologia sono scaturite dalle scienze occulte; e gli illustri creatori di queste scienze apparentemente nuove hanno avuto un solo torto, quello di ogni inventore, che consiste nel sistematizzare perfettamente dei fatti isolati la cui causa generatrice sfugge ancora all’analisi.” (Honore De Balzac – Il Cugino Pons)

“…onde rare volte mala anima abita bel corpo e perciò la bellezza estrinseca è vero segno della bontà intrinseca e nei corpi è impressa quella grazia piú e meno quasi per un carattere dell’anima, per lo quale essa estrinsecamente è conosciuta, come negli alberi, ne’ quali la bellezza de’ fiori fa testimonio della bontà dei frutti; e questo medesimo interviene nei corpi, come si vede che i fisionomi1 al volto conoscono spesso i costumi e talora i pensieri degli omini; e, che è piú, nelle bestie si comprende ancor allo aspetto la qualità dell’animo, il quale nel corpo esprime se stesso piú che po. Pensate come chiaramente nella faccia del leone, del cavallo, dell’aquila si conosce l’ira, la ferocità e la superbia; negli agnelli e nelle colombe una pura e simplice innocenzia; la malicia astuta nelle volpi e nei lupi, e cosí quasi di tutti gli altri animali.” (Baldassarre Castiglione – Il Libro Del Cortegiano)

“Ebbene? Non abbiamo letto in quale modo Socrate sia stato bollato da Zopiro, l’esperto di fisiognomica, che asseriva di saper riconoscere il carattere e l’indole di un uomo sulla base del corpo, degli occhi, del viso, della fronte? Affermò che Socrate era sciocco e tardo di mente, perché non aveva l’infossatura concava alla base del collo: diceva che quella parte del corpo era ostruita e chiusa; aggiunse anche che perdeva la testa per le donne, al che, si racconta, Alcibiade scoppiò in una sonora risata.  11 Tali difetti possono nascere da cause naturali, ma estirparli ed eliminarli alla radice – per cui chi prima inclinava a tanti difetti, poi se ne allontana – dipende non da cause naturali, ma dalla forza di volontà, dall’impegno, dal metodo. Sono tutte considerazioni che vengono meno, se, sulla base del principio della divinazione, sarà ribadita l’essenza e la natura del fato.” (Marco Tullio Cicerone – Il Fato)


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